Io non leggo spesso gli oroscopi ma mi piace l’idea che ci sia un “qualcosa” di indefinibile che ci caratterizza, come può essere un segno zodiacale, un pianeta, molto più spesso un’esperienza o le persone che fanno parte della tua vita e fanno in modo, involontariamente, che tu sia ciò che sei.
All’inizio dell’anno mia mamma è corsa in camera mia con una rivista dicendomi “Frenci, guarda!! Il tuo 2010 sarà fantastico, lo dice l’oroscopo“. In sostanza pare che Giove sarà al mio fianco per tutto l’anno, e questo, dicono, è un gran colpo di culo.
Questa ultime due settimane sono state adrenaliche, frenetiche ma non ho mai sentito così tanta energia scorrermi nelle vene: l’Amica, quella dell’adolescenza, delle prime sigarette e dei primi cabò, dei primi amori, dei diari segreti da tenere una settimana a testa, si sposa, e tra una tigella e l’altra, così, dal nulla, mi chiede di farle da testimone. L’emozione di quel momento mi bagna gli occhi e mi fa saltare il cuore nel petto, mi tira i nervi e mi fa deglutire. Sento un’irrefrenabile voglia di saltare, di abbracciarla e stritolarla, e di saltare. E riesco solo a pensare “grande.”
Il primo esame, ieri, che ammetto di aver preso un po’ sottogamba, ma che ho passato. L’adrenalina prima di entrare, il sedermi in aula per prima e scegliere, per la prima volta, il primo posto davanti alla cattedra, un’esperienza nuova, volti nuovi, un professore simpatico, che attendeva la fine dell’ora di esame giocando col suo iPhone.
La giornata di giovedì, da infarto. Ho passato l’intera giornata a sentirmi il cuore scoppiare da quanto andava forte, ma non volevo si fermasse, continuavo a ripetermi “ancora, di più, forza, ce la fai, aumenta il ritmo”. L’ansia dell’esame che si avvicinava, il fatto di non averlo detto quasi a nessuno, aver tenuto tutta l’ansia per me mi ha caricato come una molla.
Sento una tale carica di vita, di forza, di energia e di adrenalina che.. non so, non mi sono mai sentita così. Eppure, sto vivendo delle situazioni davvero ambigue, per le quali una volta mi sarei disperata, avrei pianto e mi sarei affranta. Invece no, le affronto col sorriso, prendo tutta l’energia delle situazioni positive e negative e cerco di farla confluire nelle vene. E’ questa la sensazione.
Non so se è merito di Giove, se è merito delle persone che mi circondano o delle situazioni in cui mi butto a capofitto. So solo che mi sento come se avessi pigiato sull’acceleratore, senza pericolo, e mi stia godendo questo magnifico giro. E per il momento non scendo.