Le radici

I post di inaugurazione non dovrebbero esistere. Ma per come intendo io questo blog, ossia la mia palestra, credo che un piccolo appunto, che mi ricordi sempre qual’è il punto di partenza, sia giusto averlo. E credo sia sempre bene ricordare i propri inizi.

Ispirata (o istigata) dalla lettura del libro Il mestiere di scrivere, ci sono molti punti da ricordare per scrivere. Scrivere cosa? qualsiasi cosa.

Il mio errore più comune:

Focus
(..) La vaghezza andrebbe evitata anche nei sottotiloli, tipo i diffusissimi scrittura, poesia, di tutto un po’…,cinema e altre amenitàriflessioni randompubblicità e non solo. (tratto da Il mestiere di scrivere, Luisa Carrada)

“e non solo..” Faceva giusto parte del mio sottotitolo finchè non sono arrivata a questo paragrafo. L’ho letto, mi sono guardata attorno con l’aria di chi dice “andiamo su, ma chi mette nel sottotitolo e non solo??” IO.

Ricorda Franci, ricorda!


Full immersion a Londra, all’ombra di Nelson

Ebbene si, Londra non mi basta mai! Eccomi di nuovo nell’amatissima capitale inglese, con la mia fida compagna di viaggio, la Lauretta, e una voglia matta di girare in lungo e in largo. Volo prenotato a luglio con la Ryanair, partenza da Parma, arrivo a Stansted in orario, accompagnate dalla mitica pioggerellina. Dall’aeroporto abbiamo preso la Stansted Express, un po’ caro ma comodo con fermata a Liverpool Street, da dove abbiamo preso la metropolitana per raggiungere la nostra fermata, Victoria.
Ovviamente, giunte a destinazione, scopriamo che l’albergo è si vicino a Victoria, ma in fondo alla strada, ovvero fermata Pimlico. Dopo una bella gita a piedi con valigie al seguito, raggiungiamo finalmente Il Victoria Inn, il nostro albergo, dove ci attende una splendida notizia…la camera non è stata prenotata per un errore con la carta di credito..ovvio! Fortunatamente il ragazzo ha avuto pietà e ci ha sistemate in una singola per la prima notte…ma singola singola!!
Ovviamente noi non ci perdiamo d’animo, siamo giovani, forti e a Londra, quindi molliamo le valigie e andiamo dritte verso la nostra prima meta: Tower of London e Tower Bridge, passando per la Queen’s Walk..
Dopo un giretto sulla Queen’s Walk, torniamo in albergo, distrutte ma felici.

Giovedì facciamo uin giro tra le cabine rosse di fianco a Madame Tussaud’s, giusto il tempo per la Laura di fracassarsi una caviglia tenendo aperta la mitica porta della cabina rossa, e poi ripartiamo (zoppicanti da qui fino alla fine del viaggio, lei per la caviglia io per la tristezza di avera un moncherino come compagna di viaggio 😉 ) alla volta del London Zoo, passando per Regent’s Park. Parco veramente bello, verde intenso ovunque, laghetti pieni di animali..e anche un sacco a pelo contenente due persone nello stesso tempo.. Non avevo mai visto certi animali: le giraffe e le renne imperdibili e bellissime, e un pinguino piuttosto avanti..

Per il resto del post, dovrete aspettare che la Laura si diletti a scrivere il seguito!


Pisa, Campo dei Miracoli

Pisa sorge in una splendida vallata della Toscana, una delle regioni più belle e naturali di tutta l’Italia.
Il Campo dei Miracoli è l’area di culto principale della città; infatti qui sorge la splendida Cattedrale di Santa Maria Maggiore e la sua famosissima Torre Campanara, il Battistero e il Camposanto.

Dopo aver parcheggiato la mia prima domanda è stata…e ora dov’è la Torre di Pisa? È bastato voltarmi per vederla, bella e pendente dietro di me, tra storia e modernità

Entrata al Campo, la mia attenzione viene subito catturata dal Duomo di Pisa, candido e imponente. Costruito tra la 1064 e il 1100 nel 1500 venne in parte restaurato in seguito ad un incendio.

Salire fino in cima alla Torre di Pisa può offire ottimi sputni per alcuni scatti panoramici, e la vicinanza al Duomo permette di catturare ogni particolare.

La Torre di Pisa (1173) e il Battistero (1152), due coetanee del Campo dei Miracoli. Salire sulla Torre è stato emozionante (vi sconsiglio le infradito, io ho avuto un pò di problemi..), da lassù vedi un panorama spettacolare e la sensazione di pendenza è veramente forte. Il Battistero all’interno è una continua scoperta, gli appassionati di arte avranno da sbizzarrirsi.
Non si ha idea di quanto pende la Torre di Pisa finchè non arrivi davanti alla sua base. Per me è stato quasi impressionante e la sensazione di essere una cosa piccolina davanti a quella scena credo fosse comune a tutti i prensenti.. In cima alla torre ovviamente le campane, enormi e bellissime.

A malincuore non ho visitato tutta Pisa, ma al Campo dei Miracoli ci siamo stati moltissimo, tra il girovagare, il relax sui giardini e un ristorantino toscano nelle vicinanze, il tempo è volato.

Un’ultima cosa: non perdete la cognizione del tempo, mai. Noi pensavamo di aver fatto un biglietto per il parcheggio che ci lasciasse molto tempo a disposizione, invece il tempo è volato e quando siamo arrivati alla macchina sui tergicristalli avevamo un regalino..