Io di freddo.
Di neve.
Di calze pesanti e il doppio paio di calze dentro gli stivali quando esci la sera che c’è la neve.
Di neve (si ancora).
Di freddo, del respiro che diventa vapore mentre parli.
Di quella sensazione meravigliosa della lana. Della mia sciarpa finita, da arrotolare intorno al collo fin sopra le orecchie.
Si, vorrei risentire la lana che sentivo quella sera a Moena. Il vino che ti scaldava prima di ributtarti fuori, al freddo pungente che per me è assolutamente, semplicemente, inebriante.
Fortuna non ne chiedo. Faccio da me, dai.