Ho un’amica psicologa e credo che prima o poi le farò analizzare questa mia mania di comprare [sempre] i biglietti di auguri, di scriverli, e di non darli mai. Stessa cosa per le cartoline: compro, scrivo, attacco il francobollo, e non le spedisco mai. E non è che prendo le prime a caso. Io scelgo tutto con cura, a seconda del destinatario, dei suoi gusti e dell’occasione. Anche la scelta del francobollo è un’arte (che 8 da 10 cent sono più belli di uno da 80 cent..).
Il punto è che poi non spedisco niente, e nemmeno consegno.
Tutto questo per dire che domani l’Ila compie 4 anni, e in 4 anni ho comprato 4 biglietti di auguri, e forse, dico forse, uno l’ha ricevuto (non ricordo, al suo primo compleanno ero talmente fuori di testa che non sapevo nemmeno come mi chiamavo).
Forse penso che lei sia troppo piccola per poter leggere, o forse penso che le parole scritte non possano rendere l’amore incondizionato che provo per lei da 4 anni e nove mesi. Chissà. Forse perché mi rendo conto che dirle ti voglio bene non mi rende così felice come quando passiamo l’intera giornata al parco sull’altalena, o forse perché so che non sarà lei a leggere quelle parole, ma la mamma e il papà, e non è la stessa cosa.
Comunque, queste sono le parole che non ti ho detto, caso mai tu le volessi leggere prima o poi.
5 Maggio 2005: non è un compleanno, ma io di quel giorno ricordo ogni minimo dettaglio, come fosse ieri, ed è bellissimo. Ricordo di essermi alzata prestissimo, perché dopo che tuo papà mi ha chiamata per dirmi che stavate andando giù, io non riuscivo più a dormire. Allora mi sono alzata, e verso le 6 sono andata a fare un giro in bici. Mentre ero davanti alla casa-torre, dopo questa curva, mi ha richiamata Ivy per dirmi che eri nata. Eccitazione, adrenalina, entusiasmo. Sono arrivata in bar dalla nonna in pochissimo, le ho dato la notizia, sono sfrecciata a casa (grande idea di fare prima la salita e dopo la discesa), doccia, vestita e via.
Sono passata da Montefiorino per salutare Edo e dargli la notizia, e mentre gliela urlavo non stavo ferma, perché volevo correre in macchina e partire, ma la macchina era a destra, e io correvo verso sinistra. Ho preso la nonna al volo e siamo arrivate all’ospedale, dove la tua mamma un po’ provata ti stava dando da mangiare.
L’emozione di quei momenti è uno dei ricordi più belli e intensi della mia vita, e probabilmente da quel giorno il mio centro del mondo si è spostato.
5 Maggio 2006: sincera sincera? A un anno ti sei guadagnata il nomignolo di piccola snob. Tua mamma e tuo papà non lo sanno, forse ora lo leggeranno, ma quando le mie amiche mi chiedevano di te, dicevo che eri una piccola adorabile snob, che mi faceva girare la testa. Vogliamo parlare dei mesi precedenti maggio, che abbiamo passato a saltare per l’appartamente di Castellarano (per inciso, io saltavo e tu piangevi se mi fermavo) alla ricerca della posizione giusta per farti dormire? (e oltre alla posizione bisognava cercare l’assetto di Plutone in Nettuno, Urano in Giove e sperare che in tv non ci fosse Bruno Vespa ma una replica dei teletubbies, così da imitare i loro movimenti per conciliarti il sonno, che te avrai pure avuto le coliche, ma se tua mamma appariva dalla porta magicamente passavano…).
Ah, un post a parte ci vorrebbe per parlare del passaggio dal marsupio al lettino in circa 45 minuti..
5 Maggio 2007: a due anni eri spassosissima. Chissà se era lo spago della sorella in arrivo o un’evoluzione naturale della piccola snob. Fatto sta che più cresci, più diventi matta, poco zuccherosa e determinata.
5 Maggio 2008: io dei tuoi tre anni mi ricordo alcune cose, ma non so se le colloco giuste. Hai iniziato ad avere la mania dei tacchi (ma forse anche prima e fidati, prima ti passa meglio è…), hai iniziato l’asilo e io ho passato un periodo in cui appena vedevo una bimba fuori casa ad aspettare il pulmino mi commuovevo (e Edo era molto spaventato….). Per il tuo compleanno ti ho regalato un paio di pattini, ma credo che tu non li abbia ancora usati, e se vado avanti di questo passo a 8 anni ti regalerò lo scooter, giusto per essere in tempo. Ah, poi hai iniziato la piscina, andando senza braccioli, tutta un’altra storia rispetto all’anno scorso, e sei diventata un pagliaccio, e io non riesco mai a sgridarti, perché sei troppo furba e sai che mi sciolgo con poco.
5 Maggio 2009: questo weekend, dopo 4 anni, mi hai chiamata zia. Ma lo sai che non mi hai mai chiamata zia? Ora ti è venuta la mania del giallo e vuoi le Zigulì al limone (ma poi, ti piacciono veramente??), la carta dei regali gialla, il fiocco giallo e le mollette gialle. Ah, e le ballerine. 4 anni e mi hai chiesto come regalo le ballerine gialle con il tacco e i brillantini. Per il tacco dovremo accordarci, per i brillantini non c’è problema, ma cocca, hai idea di cosa vuol dire trovare un paio di ballerine gialle del tuo numero??
L’anno prossimo che vuoi, un baobab come nel Re Leone?
Buon compleanno Iaia!